giovedì, agosto 21, 2008

Garanti, tariffe, telefoni e pinzillacchere

Pare che l'agenzia delle comunicazioni sia al lavoro per creare un motore di ricerca in grado di confrontare le tariffe telefoniche.
Dunque, finalmente e da buon ultimo, s'è n'è accorto perfino il Garante delle Comunicazioni che in Italia ci sono troppi furbetti e tronchetti della felicità.

Lasciando per un attimo da parte la diatriba su cosa mai abbiamo pagato a fare il Garante delle comunicazioni dal 1997 fino a oggi, viene da chiedersi se e come questo futuribile strumento funzionerà, visto che i piani tariffari vengono cambiati di continuo proprio per inchiappettare l'utente con la solita girandola di falsi risparmi e mirabolanti offerte.

Sarà quindi per lo spirito inutilmente polemico che mi contraddistingue che trovo questa iniziativa inutile e oltretutto dispendiosa.
Mi spiego:
non era più facile elaborare un semplice documento con due o tre regolette stupidissime alle quali tutti i gestori devono in ultima analisi attenersi, fatto salvo il diritto di decidere liberamente le proprie tariffe?

regola numero 1: ogni piano tariffario deve indicare chiaramente il costo di una chiamata di 10, 60, 61, 120 e 300 secondi (e/o altre durate ricavate dalle statistiche dei vari gestori) verso tutti gli altri operatori mobili e fissi.

regola numero 2: ogni piano tariffario deve indicare il costo mensile per le seguenti tipologie di utilizzo:
50 chiamate più brevi di un minuto, 25 chiamate tra 1 e 5 minuti, 100 sms, 10 mms, verso tutti gli operatori mobili e fissi (e/o altri schemi d'utilizzo tipici).

regola numero 3:
ogni piano tariffario deve indicare il costo complessivo, comprensivo di tasse, imposte, gabelle, accise e mortacci vari.

E lo stesso dicasi per consumi da e per l'estero o per i servizi dati, indicando i costi per fasce d'utilizzo tipiche.

Stabiliti quindi questi parametri, TUTTI i gestori devono esprimere il proprio piano tariffario usando queste tabelle, senza note, noticine e avvertenze a pagina 99.

In questo modo l'utente avrebbe un modo semplice per confrontare i dati in base al proprio utilizzo tipico.

Ora, se il Garante non ha il potere di stabilire le regole, cosa ci sta a fare?
Se il Garante ha il potere ma non ha i soldi, cosa ci sta a fare?
Se ha il potere e pure i soldi, ma non lo fa, cosa ci sta a fare?

La risposta è: fa il motore di ricerca!

Speriamo almeno che non sia il solito appalto assegnato a qualche parente o amichetto degli amichetti.

martedì, agosto 12, 2008

Un brillantante è per sempre

Non so voi, ma io trovo che la più grande invenzione, dopo la guêpière, sia stata la lavastoviglie.
Sarà perché ho sempre pensato che lavare i piatti quando uno potrebbe fare ben altro, è un modo poco piacevole e neanche tanto intelligente di passare il tempo, oltretutto assai dispendioso, dato che la lavastoviglie usa molto meno acqua e pure meno energia secondo un autorevole studio di un lavapiatti in carne ed ossa.

Lo diceva persino Einstein, quando tentava di spiegare i bizzarri effetti della teoria della relatività sul concetto di tempo a qualche sprovveduto interlocutore: un'ora passata in compagnia di una bella ragazza in guêpière sembrerà sicuramente più breve di un'ora passata a lavare i piatti!

Ne consegue necessariamente che, una volta trovata la lavastoviglie di vostro gradimento, dovrete immediatamente affrontare il dilemma dell'approvigionamento dei vari fluidi vitali, come li avrebbe chiamati il generale Ripper, quello de "il dottor Stranamore".



Una delle cose chi mi sono sempre domandato, ma che non ho mai osato chiedere è:
"ma che differenza fa se uso il brillantante di marca o quello purchessia?"

La domanda sembrerebbe peregrina e in effetti lo è, ma si sa, il primo brillantante non si scorda mai e si corre il rischio di diventare finish-dipendenti, sull'onda elettromagnetica del rincoglionimento televisivo.
Anche un rapido sguardo ai componenti non aiuta, mica possiamo prendere la laurea in chimica per decidere autonomamente se la presenza o assenza di un dimetilbenzocretinato sia fondamentale o superflua nell'economia del lavaggio automatico.

Di fronte a queste imprescindibili domande esistenziali, esistono almeno tre possibili risposte:
  1. me ne frego e compro il primo che trovo
  2. compro solo quello che dice la TV
  3. prendo quello che costa meno
Se la terza risposta è quella che fa per voi qui potete facilmente farvi una cultura sui prezzi dei brillantanti e la loro evoluzione nel corso degli anni.
Si capisce subito che la pubblicità televisiva deve avere un effetto miracoloso sulla lievitazione dei prezzi perché, guarda caso, il prodotto di marca costa tipicamente il doppio.

A questo punto non resta che fare due conti e agire di conseguenza: conviene di più comprare una lavastoviglie o una guepiere per la moglie?

A voi l'ardua sentenza.

venerdì, agosto 08, 2008

Pane comune, mezzo gaudio

Da qualche mese il Comune di Modena ha intrapreso un'iniziativa con alcune panetterie per mantenere fisso a 2,50€ al kg il prezzo del pane comune, che qui, satta la ghirlandeina incelofaneda dal Palladino, che Dio l'abbia in gloria, viene venduto tipicamente sotto forma di bauletto o barilino.

Dato che non tutti i forni hanno aderito all'iniziativa, potete continuare a tenere sotto controllo il prezzo del pane comune da questa pagina.
Se volete vedere quanto costava il pane comune prima dell'inizio di questa campagna di prezzi calmierati, non vi resta che visualizzarne l'andamento nel corso dei mesi o delle settimane.

Infine, se il pane comune non è di vostro gradimento, potete ampliare i vostri orizzonti controllando quest'altra pagina, dove vengono confrontati i prezzi del pane di tutte le fogge e forme.

E visto che non si vive di solo pane, a questo punto potremmo anche discutere del filo interdentale misteriosamente in calo dopo anni di prezzi stabili intorno ai 4,33-4,38€.

Che gli italiani, oltre a stringere la cinghia, abbiano anche deciso di stringere i denti?

Non vi accalcate a rispondere, mi raccomando.
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