domenica, luglio 30, 2006

l'ora del dilettante

Qualche volta alla mattina, mentre faccio colazione solitario, accendo il televisore.

Non so se voi l'abbiate notato, ma fin verso le 9 è una battaglia di spot salutisti.
Ora, non so in base quale strategia comunicativa, come testimonial per la pipì e la popò non vengono scelti i soliti VIPs, che in quanto tali probabilmente non hanno mai tempo di farla, ma oscuri travet e rappresentanti del terziario avanzato forse in cerca dei famosi 15 minuti di celebrità di cui parlava Andy Warhol.

Orfani del famigerato consulente finanziario, barman a tempo perso, adesso è arrivato l'addetto di informatica. Anzi l'addeetto de informaaadigaaa (de Roma o forse di altra località extramoenia ovverosia burina), che pure lui, porello, quanno arivava accasa, trovava la moje che stava addormì (e t'ha pure detto bene che dormiva da sola, direbbe Fiorello), almeno finché non ha cominiciato a bere actime.
A quel punto non si sa cosa sia successo, forse una sorta di effetto spinaci come al caro vecchio Popeye.
Taaaa, taratatatata, tarara ta ta tada!
Chissà se anche lui ha poi avuto due gemelline per lo sforzo del nervo ottico...

Finito actime, ariva l'artra, la uebbesaigne (pure lei de Roma, anvedi tu il caso!), quella che nun s'era preoccupata finché le gengggive nun se so' ritirate fin sull'Aventino.
E lei je diceva, scennete giù, mortacci vostri, che quanno rido me pare d'esse Varenne.
Poi, pe' fortuna ho incontrato n'amico mio informatico che m'ha consijato un dentifricio co' dentro actime e mo' le gengive m'arivano a Ostia antica.

Finita la saga delle gengive, inizia quella degli assorbenti.
Si capisce che se ti metti l'assorbente giusto puoi scalare anche l'Eiger a mani nude oppure, in alternativa e solo per i più temerari, partecipare perfino ad una riunione di lavoro!

Insomma, fatevi sotto, un posticino da attore come capufficio afflitto dalle emorroidi o da segretaria con le vene varicose, non si nega a nessuno!

mercoledì, luglio 05, 2006

il miracolo di San Marzano

Non so a voi, ma a me piacciono i pelati.
A me piacciono solo quelli in scatola, mentre ad altri piacciono anche quelli in giacca e cravatta.

Ovviamente, quando ci sono, preferisco partire dai pomodori san marzano freschi per fare il sugo.
In mancanza dei pomodori san marzano, mi accontento dei pomodori tondi da sugo.
In mancanza dei pomodori freschi, uso i pelati in scatola.
In mancanza dei pelati in scatola, vado al ristorante.
Se il ristorante è chiuso, mi faccio due spaghetti aglio, olio e peperoncino a casa.

Alla luce di questo lampante diagramma di flusso, per dirla con gli ingegneri del software, una domanda sorge spontanea: ma quando è stato canonizzato San Marzano?
E di quali miracoli o di quale martirio è stato suo malgrado protagonista?
Ma soprattutto, come ha fatto a diventare il patrono dei pomodori da sugo?

Con una telefonatina di Moggi?
O magari una raccomandazione di Mastella?
O forse avrà scoperto per primo che, aggiungendo il basilico nella pommarola, il sugo acquistava una fragranza celestiale?
O magari è stato lapidato a colpi di pomodoro, come nella famosa battaglia che si tiene annualmente in spagna?

Niente di tutto ciò.

Alla luce dei fatti e della storia, non mi resta quindi che lanciare una provocatoria proposta:
Adriano Galliani santo subito!
Oh, parliamoci chiaro, è l'unico legittimo aspirante al titolo di patrono dei pelati, altro che quell'usurpatore di San Marzano.

giovedì, giugno 22, 2006

Caffè sconcerto

Non so lì da voi, ma qui a Modena abbiamo il Caffè Concerto.
È un bar/ristorante/enoteca aperto sempre, anche quando gli altri sono chiusi, perché sta su Piazza Grande, la piazza del duomo e quindi ha il compito istituzionale di spennare cittadini e turisti, ferragosto e natale compreso, in una città dove i turisti arrivano o perché hanno sbagliato strada oppure perché sono informatissimi, talmente informati da sapere che a Modena ci sono le tombe degli ultimi eredi del sacro romano impero oppure una ricchissima raccolta di lapidi di età romana, nonché la rispettabilissima Galleria Estense.

Intendiamoci, non è che Modena sia brutta, anzi, è bellina, solo che difficilmente finisce negli itinerari turistici tradizionali, quelli che portano le frotte di gringos sulla rotta Venezia - Firenze - Roma - Napoli, a meno che non si buchi una gomma all'autobus tra il casello di modena nord e modena sud.
Chissà perché invece a Maranello arrivano dritti dritti dozzine di pullman pieni di tedeschi per visitare la Galleria Ferrari e relativo negozio di memorabilia.
Quando si dice la potenza del Cavallino!

Insomma, è difficile che organizzino gite a Modena, specialmente quelle per vendere i set di pentole, al massimo provano a piazzare un servizio da tè senza nemmeno insistere troppo.

Questa doverosa premessa per dire che ogni tanto, al sabato o alla domenica, vado a prendermi un caffè al Caffè Concerto, nelle ampie sale che una volta ospitavano la borsa merci, dove i famosi mediatori vendevano e compravano le vacche che fecero la fortuna del Cremunein.

Però la cosa che mi colpisce maggiormente di questo locale è il listino prezzi, crapriccioso qual giorno di marzo, come direbbe il fido Branca.

Se ci vai al sabato l'espresso costa 0,85, invece alla domenica, 1 euro per il macchiato e 0,85 per il normale a meno che non ci sia alla cassa quello bassetto che ti fa pagare 1 euro tutto e tanti saluti.

Insomma, ma perchè non l'avete chiamato allora Caffè Sconcerto?



PS: Caffè Sconcerto era, anzi è tuttora, un duo di cabarettisti veneziani fantastici, li vidi più di 10 anni fa a queste latitudini e sono felice per loro che continuino ancora oggi a calcare i palcoscenici d'Italia.
Facemmo due chiacchiere e gli offersi, no gli offretti, gli offr...gli offrii una birra e parlammo del più e del meno.
Forse più del meno che del più.
Dubito che si ricordino.

domenica, giugno 11, 2006

Un mercoledì da pedoni

Non so voi, ma io l'altro giorno sono andato in ufficio in autobus.

Non uso spesso i mezzi pubblici perché mi muovo prevalentemente in bicicletta in questa sterminata città, anche perché, sfiga vuole, per andare dove devo andare (thanks totò), mi servono almeno due fottuti autobus.

Senonché martedì sera Giove pluvio mise finalmente in atto la sua passeggera minaccia, costringendomi ad abbandonare il bolide sotto una malferma tettoia. Ma soprattutto mi costrinse il giorno successivo a prendere i famigerati 2 autobus per recarmi sul luogo di espiazione quotidiana.

Il primo bus lo manco di un niente.
Ne approfitto per andare a comprare un paio di biglietti dell'ATCM.
Mi rassegno allora ad aspettarlo nella pensilina in plexiglas.
Non sono un elettrotecnico, nemmeno un fisico delle alte temperature, men che meno ho la laurea in ingegneria nucleare, lo confesso, però posso dimostrare scientificamente che le pensiline in plexiglas ingabbiano l'energia solare trasformandola magicamente in sudore e puzza d'ascelle.
E la chiamano pure energia pulita!

Detto ciò, finalmente dopo circa 10 minuti d'attesa, arriva il fatidico cinque.
Forse per l'effetto serra, forse per ignoranza atavica, il cervello nonostante ripetuti tentativi non riesce a dare una risposta alla domanda: e adesso dove devo scendere per prendere la coincidenza con l'undici?
E intanto l'autobus avanza implacabile nella giungla d'asfalto, nonostante la interminabile fila di semafori monotonamente rossi, forse in omaggio alla tradizione emiliano-comunista della città.
Alla buon'ora il cervello si riprende, stazione delle corriere! è il grido che riecheggia tra le vuote pareti della scatola cranica, proprio quando è ora di scendere.

Con un balzo che ricorda quello del mitico signor Hilltop, scendo dal mezzo e m'infilo in un altro forno a microonde, per consultare gli orari.
Riuscirò a trovare la tabellina dell'undici prima che la materia grigia si trasformi in plasma?
Confesso di aver titubato a lungo di fronte alla scelta tra l'autobus e il nobel per la fisica.

Finalmente trovo la benedetta tabellina dell'undici, "fantastico!" penso tra me e me, "passerà tra due minuti...".

Povero fesso.

Ammetto di non essere mai stato un fenomeno in matematica, però se la tabellina dice 14.53, uno che scende alla fermata alle 14.50, s'aspetta di veder passare il mezzo tra 3, forse 4, facciamo 5 minuti al massimo.
O no?
No.
Perché in realtà non abbiamo considerato il fattore I.
Insomma, alle 15:13 arriva il fottutissimo undici.
Gli altri numeri erano passati già tutti due volte.

Quando accadono queste cose, uno si chiede sempre se la legge di Murphy si applichi anche agli autobus: "qualunque autobus tu debba prendere ci sono ottime possibilità che il tuo sia l'ultimo ad arrivare con un ritardo direttamente proporzionale alla tua fretta".

Salgo in vettura, come si diceva una volta, ritimbro il titolo di viaggio e mi appollaio su uno di quei sedili rialzati, dove osano le aquile, perché le vecchine ultrasettantenni non c'arrivano o temono di spezzarsi un femore, compresa la nonna di Rheinold Messner.

Subito appaiono chiare due cose: il conducente è un tifoso di Schumi. Ed è napoletano.
Evvai.
Vigliacco se riesce a fermarsi prima di 10 metri dal segnale di fermata.
I metri diventano 15 quando dopo un lungo patteggiamento alla stazione dei treni carica una simpatica cubana, a dire il vero assai più simpatica che vestita.

"Non parlate al conducente" recita stancamente un avviso.
Dovrebbero correggerlo e metterlo sul cruscotto:
"Non fate i cretinetti con le cubane".

Ad un certo punto un grido squarcia l'abitacolo. "Si fermi!" inveisce una poveretta. Poveretta nel senso che non era dotata quanto la cubana.
Sull'onda della scollatura, la fermata non l'ha proprio vista.
Scene di ilarità e commenti piccanti serpeggiano tra le fila dei passeggeri, in un crescendo di scommesse volgari e sguardi ammiccanti arriva (purtroppo!) il mio turno di scendere.

Mentre cammino in stato catatonico verso l'ufficio, il cervello s'arrovella senza sosta su un quesito destinato a rimanere insoluto per sempre:
sarà mai riuscita la bella cubana ad arrivare illibata a destinazione?

sabato, maggio 27, 2006

C'è del marcio in... sardegna e non solo!!

Ormai non ricordo nemmeno più come finimmo a discutere su P&F di quella prelibatezza che in Sardegna chiamano su casu marzu. O casu fattittu. O casu becciu. O casu modde. O casu frazigu. O casu gompagadu. O giampagadu.

Insomma, una cosa si può dire, sarebbe il casu che si mettessero almeno d'accordu sul nome, non vi pare?

Per chi ancora nutrisse dubbi, mi riferisco a quella leccornia, introvabile in commercio, essendo ben al di là delle più avanzate (o arretrate?) legislazioni igienico-sanitarie italiane, ossia il formaggio con le larve.

La cosa stupenda è il contrasto di opinioni, chi l'ha assaggiato lo descrive in termini entusiastici, mentre gli schifati rifiutano qualsiasi dibattito in proposito, non avendo altri argomenti.

Insomma, cercasi bloggers disposti a tutto, anche ad assaggiare il casu marzu e a raccontarci l'esperienza. Oppure, in mancanza di casu marzu, va bene pure il saltarello friulano.

In fondo che sarà mai, come diceva il dr. Frankenstein (si pronuncia frankensteen),
un verme non è quasi mai un essere umano!

lunedì, maggio 22, 2006

Er Pupone ha staccato...

"Aho' (mortaaaacci tua pensa fra sé e sé...), j'ho staccato ettu cheffai?"
Non so voi, ma io non stacco, checché ne pensi er pupone.

Anche perché pe' fa' stacca' lui, er puparo daa vodafone j'ha staccato prima un cospicuo assegno.

E poi, mica per niente, ma questa offerta daa Vodafone è un po' bislacca, come direbbe chi so io.

Ragioniamo.

Io stacco. Tu stacchi... Essi staccano.

L'offerta promette di chiamare tutti i numeri di telefonia fissa a zero centesimi al minuto e liberarsi per sempre in secula seculorum dal canone Telecom.
Aho', ma se tutti staccano, chi cacchio ci resta da chiamare a zero centesimi al minuto?

I carabinieri? La polizia? I vigili del fuoco?

Sai che bella conversazione!

- Pronto, Carabinieri.
- Buonasera, mi sento un po' solo.
- Guardi questo è un numero di emergenza...
- Anche la mia! È l'unico numero rimasto gratutito...
- Senta, riagganci subito se non vuole passare dei guai.
- Che guai, parliamone.
- Non ha capito, o chiude o la denuncio.
- Magari, così parlo con qualcuno in tribunale!
- Ho capito, allora non ci resta che staccare.
- Nooo, pure voi, noooooooooo........tut tut tut tut

Che poi questa mirabolante offerta non è neppure aggratise a leggere bene.

"Attiva Vodafone Casa Zero e parli a 0 cent al minuto con tutti i numeri di rete fissa nazionali da casa tua e dintorni, fino a 1500 minuti al mese pagando solo uno scatto alla risposta di 15 cent e un contributo mensile di 9,99 euro."

Ma poi che significa nei dintorni di casa mia? Mi spiate? E se sono in mutande?

Sono Robin Vodafonhood, pago i ricchi per convincere i poveri a telefonare, per me trattengo solo un misero contributo mensile di solidarietà di 9,99 euro al mese più varie ed eventuali.

Pupone, damme retta, riattacca 'sto caaa... de telefono fisso, se no te stacco io l'orecchie a mozzechi.

sabato, maggio 20, 2006

L'insostenibile assenza del basilico

Non so voi, ma io ho il pollice verde.
Anche se nel mio caso effettivamente sarebbe più onesto parlare di mignolo, al limite.

Non già perché me lo sia martoriato durante la conta dei voti per la presidenza del Senato,
fvanco mavini, fvanco mavini, andveotti, fvancesco mavini, andveotti giulio, fvancuzzo mavini, fvenco mavini, senatove giulio andveotti, mavini fvanco, sen. andveotti fu giulio tiè!, mavini, giuseppe mavini, eddivindighete... benché ve ne fosse ben donde, ma per assai più scottanti questioni botanico-culinarie.

Ieri, in preda ad una crisi di astinenza da spaghetti tomate basilique (cfr Le Placard), mi accingevo alla preparazione dell'agognato sughetto, quando ho scoperto con sommo dispiacere di non avere basilico fresco in casa.
Ora, per darvi un'idea del problema, non so se vi sia mai capitato di andare in bagno e scoprire sul più bello di aver finito la carta igienica.
Come diceva Lenin, che fare?

Uno spettro s'aggira per le cucine d'europa, alla vana ricerca di una pianticella aromatica.

Demoralizzato, umiliato e sconfitto, rassegnato a farmi du' spaghi pomodoro e basilico sans basilique!, mi sono limitato ad appuntare sulla prospicente lavagnetta a caratteri cubitali:
comprare piantine basilico!

E fu così che sul far della sera, recandomi a comprare le solite due sportine di generi di conforto, notavo la presenza della vexata herba officinalis all'ingresso del supermercato.

Assicurato nel carrello un esemplare del prezioso vegetale, senza ulteriori indugi proseguivo con gli acquisti più o meno compulsivi, strappando dagli scaffali, dopo un'aspra battaglia con alcune rezdore, tre yoghurt, due litri di latte granarolo uht, un chilo d'uva moscatel, due chili di patate e un polpo fresco destinato a finire la sua esistenza alla gallega.

Insomma, a scontrini fatti, si scopre che l'inflazione si combatte a colpi di piante di basilico.

Una bella soddisfazione per una semplice pianta.

giovedì, maggio 11, 2006

maggioritario e colesterolo

Ieri sono andato a pranzo al McDonald's, obtorto collo.

In genere oppongo una ferma ma civile resistenza, però poi normalmente soccombo in virtù del regime democratico vigente e del regime maggioritario applicato nella mia famiglia per la scelta del ristorante e mi rifugio sull'Aventino con una scorta di patatine fritte ed una sana pinta di coca-cola.

La cosa funziona così, quando si va a fare la spesa a cavallo dell'una, tipicamente al centro commerciale Grandemilia, mi viene chiesta una rosa di "ristoranti" che distino non più di 20 metri dalle casse del supermercato, dopodiché, visionata la fila sovietica al self service, i franchi tiratori votano per il McDonald's dove raramente c'è da fare a botte per entrare.

Ieri però c'è stata la sorpresa.

Sarà per il rialzo dei tassi d'interesse da parte della Federal Reserve, che indubbiamente deve aver causato un incremento dei costi di approvigionamento di polli e manzi a medio-lungo termine, con una ripercussione retroattiva sulla filiera.

Sarà per i segnali di una fantomatica ripresa economica (che almeno a casa mia ancora non s'è vista) ed i timori di una ripresa inflazionistica i cui sintomi sono ancora tutti da verificare.

Sarà per la decisione della Disney di mettere a dieta Minnie, proibendole la consumazione di hamburger e patatine.

Sarà per un paventato sciopero selvaggio dei pelapatate precari.

Sarà per l'imminente inizio dei mondiali di calcio e conseguente probabile aumento del prezzo della coca-cola.

Sarà quel che sarà, fatto sta che:

il menu Big Tasty medio è aumentato di 15 centesimi
il menu Crispy Mc Bacon è aumentato di 15 centesimi
la coca cola media è aumentata di 25 centesimi.

La prossima volta faccio un colpo di stato, proclamo il coprifuoco a partire dalle 12.30 e porto tutti a mangiare da Fini, così imparano cos'è la democrazia!

A questo punto non mi resta che concludere con la famosa frase di Cyrano de Bergerac:

la patatina fritta è un apostrofo unto dopo la parola McDonald.

mercoledì, maggio 10, 2006

Sotto il segno del biuster

Non so voi, ma io mi diverto con poco.
L'avrete già capito, basta leggere questo blog...

Sia come sia, mentre scrivevo il post precedente, m'è venuta un'epifania.
Sì, mi sono ricordato di quando ero giovane e aitante e andavo in birreria con gli amici e mi sentivo un re a sgranocchiare le patate fritte assieme ad un hot dog, perché, per la cronaca, McDonald's non si sapeva manco cosa fosse.

Improvvisamente mi è venuto in mente che non ho mai visto scritta la parola würstel nello stesso modo in due paninoteche diverse.

Se andate in Germania parlano di Wurst, cioé di salsiccia (o salciccia?), ma pisogna ezere prezisi!
Bratwurst, Weißwurst,Leberwurst o...?

Insomma, il Würstel è una specie di diminutivo gergale, usato più che altro in Austria,
quindi se chiedete un würstel a Berlino, scordatevi di mangiare i surrogati che trovate solo qui.

Tornando alla storpiata quaestio:

c'erano menù con scritto wuster...
o wiuster...
o wustel...
o wurste...
o biustel...
o wustes...

Insomma, voi di che biuster siete?

lunedì, maggio 08, 2006

Intelligenza artificiale

Non so voi, ma io, nonostante la professione, non nutro particolare fiducia nell'intelligenza artificiale.
Soprattutto in quella applicata alla pubblicità.
Forse non lo sapete, ma ormai, su quasi tutte le pagine web, compresa questa, vengono mostrati annunci cosiddetti intelligenti, perché, si dice, sono scelti in base al contesto.

In parole povere io scrivo pizza e come per magia, vi compare un annuncio di una pizzeria di Siracusa che promette di farvi arrivare una pizza calda a casa fra 5 minuti.
Se abitate a Trieste, probabilmente accoglierete la cosa con un certo scetticismo.
Ma poi, a parte la distanza, a siracusa me la faranno col würstel?

Oppure scrivo telefono e appena aprite la pagina web vi chiamano quelli di Tele2 e vi tengono in linea per mezzora per proporvi l'affare del secolo, quello che vi farà risparmiare 10 centesimi di euro all'anno salvo arrotondamenti.

Una volta o l'altra voglio provare a scrivere quattro o cinque volte tette, così, giusto per vedere l'effetto che fa.
Astenersi perditempo!

Ora, vi starete chiedendo, dove vuole andare a parare questo qui?
Tranquilli, non lo indovinereste mai.

Il fatto curioso è che, aprendo la home page di Repubblica, vedo la notizia sul video del kamikaze che prima di farsi saltare in aria con tutto il camion va a farsi 4 chiacchiere con Al Zarkhawi.
Si promettono immagini agghiaccianti quindi clicco morbosamente sul collegamento e mi mandano su una pagina intermedia, interstitial la chiamano loro, dove mi propongono un'assicurazione sul conducente. Ma non dicono se i conducenti di camion sono inclusi.

La cosa ha parecchio di umoristico se ci pensate, ma come, mi avvisi che sto per assistere a immagini agghiaccianti e mi mostri la pubblicità di un'assicurazione?
Sì, d'accordo, gli agenti delle assicurazioni sono peggio delle zanzare tigre, però definirli agghiaccianti mi sembra eccessivo, al limite fastidiosi, petulanti, irritanti, rompiscatole, scassamaroni, i-n-s-o-p-p-o-r-t-a-b-i-l-i ! ! !
Tutto sommato agghiaccianti non era poi fuori luogo.

Va beh, comunque non s'è mai vista un'assicurazione pagare il premio vita a chi guida camion imbottiti di tritolo.

Come direbbe il Mago Oronzo:
coincidenza cosmica? congiunzione astrale? chiaroveggenza? oppure l'hanno fatta fuori dal water?

Ecco, a me questi esempi di intelligenza artificiale mi danno da pensare, perché non si capisce se sono troppo intelligenti o troppo poco.
Più che artificiale mi sembra intelligenza artificiosa.

Adesso non mi resta che verificare se per caso 'sto Al Zarkhawi, prima di diventare capo dei terroristi, non fosse per caso un agente delle assicurazioni sotto copertura.

Si spiegherebbero molte cose indubbiamente.

giovedì, maggio 04, 2006

Fate l'amore con il santone

Non so a voi, ma a me piaceva fare quel giochino della mitica settimana enigmistica chiamato il bersaglio.
Quello in cui partendo da una parola si doveva cercare per analogia, per anagramma o altra variazione, quella seguente, fino ad arrivare al centro della figura.
Dev'essere quindi il mio cervello che, lavorando per associazione d'idee o di ca**ate, mentre assistevo inerme allo spot dello yoghurt Müller, ha riportato alla memoria un evento (memorabile?) avvenuto anni fa e del quale vi renderò partecipi tra qualche riga.
Come se non bastasse, vado a ravanare sul sito della Müller e che trovo?
Una pagina ardita che allunga ed intrica questa ghirlanda di coincidenze cosmiche tra il titolo di questo articolo, l'erotismo insito nello yoghurt (vedasi 9 settimane e mezzo), Vatsyayana ed il fatidico cestino dell'amore.

Ma che cos'è il cestino dell'amore?

Cominciamo dall'inizio.
Primavera 1997.
Mentre vado al lavoro, malinconicamente incolonnato all'ultimo semaforo, scorgo strani manifesti colorati, con disegnate delle figure tipo alieni di Roswell, nei quali si invita la cittadinanza ad intervenire alla rivelazione della suprema verità durante la conferenza dei Raeliani che si terrà presso la sala Cialdini, bla, bla, bla.

Con il cervello obnubilato dai gas di scarico, come dubitare? Gli alieni sono tra noi, evviva!

Mi organizzo all'istante, chiamo un amico fedele e lo obbligo a rinunciare a qualsiasi altro appuntamento, compresi quelli galanti: UFO maior, minor cessat, come si dice in questi casi.

La sera della fatidica conferenza entriamo nella sala, mezza vuota.
Evidentemente la promessa della rivelazione extraterrestre non aveva fatto breccia nei cuori diffidenti dei modenesi.

All'ingresso, su un tavolo, viene distribuito in omaggio il cestino dell'amore.
Contenuto:

- Foglio ciclostilato con una breve quanto delirante spiegazione sui principi della setta.
- Due profilattici al gusto di fragola.

Si mette bene!

Inizia la conferenza.
Entra un tipo sulla trentina, capelli lunghi, barba, vestito con una tunica bianca.
Gira un po' per il palco, alla fine estrae un foglio di carta.
Lo apre lentamente, come se stesse per comunicare un verdetto.
I presenti si scambiano sguardi interrogativi: siamo nella sala Cialdini o nell'orto dei Getsemani?
Passano almeno due minuti in cui si deterge il sudore, sembra visibilmente scosso.
Finalmente il tipo inforca gli occhiali e legge:

"buonasera"

Ripiega il foglio e sparisce.
Si ride sguaiatamente.

Dopo poco esce un tipo più giovane, accento veneto, esordisce dicendo:
"scusatelo, era molto emozionato"
Altra robusta risata generale.

Poi parte la presentazione filmata sulla storia della setta e sui principi fondamentali del "pensiero" raeliano, dalla quale apprendiamo che:
- Il fondatore della setta e' un ex-giornalista francese rapito dagli alieni mentre andava in gita dentro al cratere di un vulcano spento.
- Deportato su un altro pianeta nel corso del secondo incontro, viene edotto sulla vera origine della specie umana.
- Riportato sulla terra, ha una missione da compiere: creare una ambasciata per gli alieni, con tanto di base d'atteraggio, però c'è un problemino da risolvere. Il logo. Il logo? Eh sì, il logo.

Sì perché questi scherzoni degli elohim pare si siano messi in testa che l'ambasciata deve stare in Israele, solo che il logo della setta è una sorta di miscuglio tra la svastica e la croce di David e gli israeliani non sono affatto contenti di ospitare un'ambasciata extraterrestre date queste premesse.

Ma non basta, sono in rotta di collisione anche col Vaticano, perché Cristo è un caso eclatante di fecondazione eterologa, anzi, extraterrologa.

Dopo di ché, sulla base di queste verità, inizia il dibbbattito, di cui non ricordo quasi nulla perché trascorsi quasi tutto il tempo chino a furia di ridere.
Insomma, uscii con i crampi agli addominali e, ovviamente, con il cestino dell'amore sottobraccio.

Tempo dopo lessi un articolo dove si accennava anche agli usi e costumi della setta, nella quale, a quanto si dice, esiste lo smaneggiamento libero tra discepoli e maestri, ovviamente a scopo medidativo trascendentale, oltre a tutta un'altra serie di pratiche assolutamente sane e condivisibili quali la cessione di una parte dello stipendio. E che diamine, dopo tutto, non si vive di solo pene.

Però devo confessare di non aver mai capito a cosa servissero quei due profilattici alla fragola.

giovedì, aprile 27, 2006

Actimel funziona


Non so voi, ma io mi rifiuto di bere Actimel.
Perciò niente prezzi, niente grafici, niente analisi, solo chiacchiere oggi.

Sì, perché francamente i rischi mi sembra superino i vantaggi.
Va bene la salute, la regolarità (ma de che?!?), l'efficienza psicofisica, però non vorrei ridurmi come quel poveraccio, agente di borsa, barista a tempo perso, che voleva un maschio e si è ritrovato con la moglie incinta di due gemelline.

E poi ti dicono: "actimel funziona".
Altroché, pure troppo!
Ma a funzionare sara' actimel o... l'idraulico?

lunedì, aprile 24, 2006

Il caffè nuoce gravemente al portafoglio

Era da un po' che volevo tirare fuori il sassolino, non già dalla dispensa ma dalla scarpa.

La pietra dello scandalo o nel sandalo, se preferite, è costituita dal prezzo della tazzina di caffè, che, per qualche misterioso motivo, da queste parti raggiunge vette inviolate, la cima Coppi dell'inflazione nel giro d'Italia dell'espresso.

Mi riferisco al prezzo normale naturalmente, non ai casi eclatanti di cui rimangono vittime i malcapitati turisti e nei quali interviene direttamente la Guardia di Finanza.

Insomma, sto parlando del caffè preso a banco o di una sua variante, nella tipica situazione genialmente immortalata da Bruno Bozzetto in questo gustosissimo filmatino.

Mi sono fatto perfino una ragione del titolo di quel grande classico hollywoodiano, "Colazione da Tiffany", diamine, un caffè, un bicchiere di latte e una brioche, nel giro di 5 anni non ce li porterà più il cameriere ma un furgone portavalori della Brink's.

Ora, io non ho niente contro i baristi, però non capisco perché su un espresso ci possono essere 25 centesimi di differenza nel giro di 200 chilometri, mentre un litro di benzina varia al massimo di 4-5 centesimi.
Per non parlare degli aumenti, le monetine da 1 e 2 centisimi sono state abolite senza alcun bisogno di referendum, per semplificare i resti dicono.
Ca**o, dico io, ma Tremonti non poteva proporre la banconota da 83 centesimi?

Va bene che nessuno chiede un litro di gasolio macchiato caldo in tazza grande, però mi sembra si esageri con questa fola dei costi di gestione.

E dei miei costi di digestione, ne vogliamo parlare?

mercoledì, aprile 05, 2006

Fatti non foste a bere come bruti

Non so a voi, ma a me piace il vino.
Questa passione per la pregiata bevanda è scoppiata in età assai tarda, complice il fatto che nella mia zona chiamano vino il lambrusco e, non paghi, hanno inventato pure il tavernello.

Ora, io non ho niente contro il lambrusco e il tavernello, basta che non mi obblighiate a berli.
E poi devo ancora riprendermi, a vent'anni di distanza, da quella terrificante iniziativa pubblicitaria di Giacobazzi che vendeva ai gringos il lambruschino in lattina a suon di spot "Jacobassee is my wine!".
Non so che fine abbia fatto il buon Giacubaz, forse, una lattina dopo l'altra, sarà diventato un povero miliardario anche lui.

Conscio che questa motteggiare faceto attirerà gli strali di innumerevoli concittadini adirati, della Lega per la Vinicazione e Beatificazione del Grasparossa, della Pro Loco di Sorbara e di stuoli di rispettabili sommeliers formatisi alla scuola del Veronelli, i quali, tappo al naso, mi dimostreranno senza ombra di dubbio che il lambrusco non è una specie di gazzosa colorata di rosso bensì un vino rispettabile che coadiuva brillantemente i succhi gastrici durante la digestione delle pietanze tipiche del luogo a base di tigelle, lardo pestato e quantaltro, ecco, per farmi perdonare, ho pensato di fare un po' di promozione al vitigno autoctono e di andare a vedere a quanto si vende il lambrusco doc a Pasqua.

Ma forse non me lo perdoneranno lo stesso.

Augh, pazienza, ormai ho detto!

Donne e olive

L'altro giorno mi aggiravo tra gli scaffali del supermercato alla ricerca di una buona bottiglia di olio extravergine d'oliva, quando ho notato che uno degli olii preferiti, l'extravergine Isnardi, ha raggiunto quotazioni inusitate e viene scambiato pressoché alla pari con le azioni della Banca Popolare Italiana.
Insomma, da condimento principe della cucina mediterranea, l'olio extravergine si è convertito rapidamente in bene rifugio, tant'è che sono stato indeciso fino all'ultimo se investire i miei risparmi in un paio di casse della preziosa sostanza o se acquistare i soliti BOT.
Alla fine ho optato per la prima soluzione perché, se non altro, all'occorrenza potrei facilmente convertire il primo in sano pinzimonio senza dover firmare quegli stupidi moduli sulla riservatezza.

Per concludere non mi resta che citare un antico proverbio danese:

è più facile trovare una vergine sopra i 20 anni che trovare una bottiglia di olio extravergine sotto i 5 euro.

A meno di offerte promozionali, s'intende.

giovedì, marzo 30, 2006

Chi beve birra campa cent'anni

Così sentenziava perentoriamente il mitico Ferribotte dopo essere stato introdotto al "milanese" da Peppe detto er Pantera ...e questo è Ferribotte, il quale è di poche parole, però ogni quando che parla, è una s-s-sentenza...

Forte di questa certezza granitica, ho pensato quindi di fare il punto sui listini prezzi delle birre, nel caso qualcuno volesse seguire il consiglio disinteressato del solito ignoto.

- Cammela, ricomponiti, c'è il tuo fidanzato.
- Ricomposta sono!


Tanta salute a tutti, eh!

giovedì, marzo 16, 2006

Che mondo sarebbe senza aspirina?

Non so a voi, ma a me a volte viene il mal di testa alla domenica.

Quando mi viene il mal di testa, ci sono 3 alternative:

1. Picchiare il mignolino contro lo stipite della porta, per distrarre il cervello.
2. Litigare con mia moglie.
3. Prendere un'aspirina rapida masticabile.

Opto sempre per la terza, a meno di scoprire di aver terminato la scatola sul più bello, nel qual caso passo alla seconda e alla prima solo quando mia moglie non c'è.

Ora sembrerà strano, ma l'aspirina rapida masticabile ultimamente ha un andamento da far invidia alle quotazioni dell'oro alla borsa di New York.


E questo nonostante le offerte promozionali sui farmaci SOP!

D'ora in avanti dovrò farmi venire il mal di testa solo quando c'è l'aspirina in promozione.

martedì, febbraio 28, 2006

La Vodafone è mobile, qual piuma al vento...

Non mi ricordo se l'avevo già detto, ma a me piace l'opera.
Invece la Vodafone un po' meno.

Vodafone è quella dello spot "Tutti parlano con tutti".

Tutti tranne me, a quanto pare.

E qui ci sarebbe da riprendere quella famosa battuta di Corrado Guzzanti:

"sì vabbè, parlamo con tutti, però io e te, abborigggeno, che cazzo se dovemo dì?"

In realtà io non volevo parlare con nessuno abborigggeno, anche se dopo in effetti, come si vedrà dal racconto, abbiamo avuto un sacco da dirci.

Io volevo semplicemente collegarmi al mio fantastico sito WAP per controllare un prezzo mentre ero in giro.
Ah, inutile cliccare sul link, dovete trascriverlo sul vostro telefonino, se vi interessa, e soprattutto, se NON è Vodafone.

Ebbene sì, la tecnologia mi permette perfino di controllare un prezzo mentre sto al supermercato o in aperta campagna e magari sento puzza di fregatura.
Ah, in effetti, se siete in aperta campagna, può darsi che la puzza non sia di fregatura.

- "Ma questo è pazzo", direte voi.
- "Eh sì, pero vige la legge 180 o no?"

Riprendendo il discorso, prima che voi m'interrompeste, stavo controllando un prezzo usando il WAP e, anziché usare il mio fido cellulare TIM, decido di utilizzare il vecchio telefono ricaricabile VODAFONE. Faccio tutta la manfrina della configurazione, verifico che tutto sia ok e poi provo a collegarmi al mio sito:

"The requested page cannot be displayed" scrive piccato il telefonino.

Urcucan, addirittura me lo dice in english, allora dev'essere una cosa seria!

Vado a vedere tra le registrazioni degli accessi e vedo che il tentativo di connessione però c'è stato.

Ah ha!

Consulto il traffico del telefono e noto che mi hanno prontamente addebitato la bellezza di 22 centesimi per farmi sapere che la pagina non poteva essere visualizzata.
Però me l'hanno detto in inglese, saranno mica i costi per pagare la traduttrice simultanea?!?!

Insomma, telefono al 190 per farmi spiegare l'arcano.

Prima telefonata: 90 secondi di jingle, poi premi 3 - 1 -4 - 5 - 9 - 7 - 1 - 0, praticamente il calcolo delle prime 28 cifre di pi greco per riuscire a parlare con un essere umano.

Una gentile signorina dopo un breve interrogatorio mi promette che un fantomatico reparto tecnico provvederà a contattare il gestore del sito.

- "Allora devono parlare con me!" replico io.

La signorina trasalisce, borbotta qualcosa e poi mi annuncia che passa la mia telefonata al reparto tecnico.

Senonché, cade la linea.

Ora, io sono fondamentalmente un ingenuo, per cui penso tra me e me "non l'avrà fatta cadere apposta, sarà stato un caso."

Seconda telefonata:

90 secondi di jingle, e poi di nuovo il labirinto armonico di toni.
Un'altra signorina, un po' meno gentile della prima, a cui rispiego tutta la solfa, mi ripassa al famigerato settore tecnico.

Ricade la linea.

Terza telefonata:
Eddirindinghete, 90 secondi di jingle, il tetris con la tastiera del telefono, becco un uomo.

Finalmente un abbborigggeno!

Ripeto tutta la fola e lui comincia a sentenziare: è un problema del sito.

Ora io sono buono e bravo, però se c'è qualcosa in grado di farmi girare le palle come i pistoni della yamaha di valentino rossi, è quando mi prendono per il coccige.

- "no, guardi, non è un problema tecnico del sito, per il semplice motivo che ho qui davanti a me un telefonino TIM collegato in questo preciso istante."

L'abborigggeno tace.
Sarà svenuto quando ha sentito la parola tabù?

Ne approfitto per chiedergli a bruciapelo come funziona 'sto addebito di 22 centesimi e lui mi spiega ancora tramortito che il WAP VODAFONE funziona a sessione.

Dice il Garzanti:

Dal lat. sessio¯ne(m) 'lo star seduto; seduta', deriv. di sedìre 'star seduto'
s. f.
1 periodo in cui, a intervalli più o meno regolari, si riunisce un'assemblea, un collegio, una commissione ecc.; la serie stessa di sedute svolte in tale periodo: sessione estiva, autunnale d'esami; sessione della Corte d'Assise, del parlamento
2 (rar.) modo di sedere.

Dico io e lo sottopongo come terza possibilità all'esimio Garzanti:

3 espediente tramite il quale VODAFONE ti addebita un costo composto da una quota fissa esorbitante più una variabile tanto per gradire, per un servizio che a loro costa pressoché zero e del quale, in caso di malfunzionamento, non rispondono nemmeno.

Oltretutto l'etimologia parla chiaro: stare seduti = sedere = deretano = inc*lata

Comunque, questi sono dettagli insignificanti, dopo avermi spiegato come mai è giusto pagare 22 centesimi per vedersi scrivere "The requested page cannot be displayed", l'abborigggeno del call center mi passa sveltissimo al reparto tecnico, prima che io abbia il tempo di gridare "Noooooooooooooooooooooooooooooo, non lo fareeeeeeeeeeeeeeee!"

Secondo voi, dopo cosa è successo?

domenica, febbraio 26, 2006

Il buono, lo sconto e il cattivo

Non so perché, ma in questo periodo dell'anno fioriscono le offerte dei supermercati a colpi di buoni sconto.

Tra Esselunga, Coop e Conad, anziché un portafoglio mi occorrerebbe uno sherpa per andare a fare la spesa.

E poi ci sono i buoni sconto piccini picciò come i francobolli, quelli oblunghi, quelli A4, quelli di cartone, quelli di carta velina, quelli appiccicosi e quelli scivolosi, quelli da 20 centesimi e quelli da 20 euro, quelli cumulabili e quelli non cumulabili, quelli per i giorni pari e quelli per i dispari, quelli a percentuale e quelli con un minimo di spesa di 500 euro, quelli truffa e quelli fuffa, i buoni buoni e i buoni cattivi, quelli fino ad esaurimento scorte e quelli fino ad esaurimento nervoso.

Ad esempio, la scorsa settimana c'erano i buoni del 20% sulla carne ma non erano cumulabili con i buoni sconto su tutta la spesa, per cui un italiano medio come me che fa?
"Scusi signora, venga qui, tenga questi 20 euro e faccia finta di essere mia moglie, si metta in fila alla cassa!"

Invece ieri ho usufruito dei buoni sconto del 20% su frutta e verdura, ho risparmiato ben 2 euro e cinquanta centesimi e non ho nemmeno dovuto far finta di sposarmi con la prima che passava.

Eh, è dura la vita, quella sì non fa mai sconti...

domenica, gennaio 22, 2006

Credevo fosse that's amore findus, invece era...

Non so a voi, ma a me sono sempre piaciuti i sofficini Findus, fin dalla tenera età.

E questo spiega molte cose, direte voi.

Mi trovo casualmente all'Esselunga quando vedo distintamente una scatola di sofficini che ammicca dallo scaffale refrigerato.

La mozzarella filante, il pomodoro rosso come la mia faccia quella volta che la prof. di matematica mi beccò mentre le guardavo le gambe da sotto il banco!

Mi dico: sono anni che non mangi un sofficino e poi dai, quelle sere che non hai voglia di cucinare manco un uovo al tegamino ma non vuoi ricadere sulla fetta di salame, sono l'ideale, un toccasana per l'egoismo delle papille gustative ingiustamente frustrate dal logorio della vita moderna...

Così, preso da una insana voglia di sofficiume, degna di una donna in gravidanza al sesto mese e mezzo, acquisto compulsivamente una confezione al pomodoro e mozzarella, più una di scorta alle melanzane e mozzarella.

Arrivo alla cassa e dentro di me sogghigno: "Rien ne va plus!"

La sorpresa invece è grande quando, girata la confezione, noto un innocente logo, piccino, picciò, che avevo già visto altrove.

Sì, ma dove?

Inutile alambiccarsi il ciriveddro, come scrivebbe Camilleri, meglio far finta di nulla, se no poi il tarlo della curiosità rischia di rovinarmi la giornata, finché non trovo la dannata imago.
La cosa sarebbe forse finita lì, se non fosse che arriva mia moglie, fresca di LeClerc-Conad, e...taaa-daaaa!

Lo stesso logo sullo shampoo antiforfora e sul detersivo per i piatti!

Adesso, passi per la globalizzazione, passi per il consolidamento dei marchi, passi per la razionalizzazione industriale, per l'effetto serra e per il buco nell'ozono, ma chi restituirà l'innocenza perduta ai sofficini?

Lo so già, quando masticherò quel sofficino, sentirò un retrogusto di balsamo per capelli o di last al limone!

Però, a ben pensarci, due o tre gocce di limone sul sofficino, ci stanno proprio.

Buon appetito.

venerdì, gennaio 06, 2006

L'inflazione è un venticello, un'auretta assai gentile...

Non so a voi, ma a me piace molto la lirica. L'inflazione invece un po' meno.
Ho quindi deciso di fare un piccolo omaggio a Gioacchino Rossini, prendendo come spunto il titolo di un famoso duetto de "Il barbiere di Siviglia", di cui vi raccomando la seguente edizione, per parlare degli (inattesi?) rincari di fine anno, oltretutto perpetrati dalla Coop.
Ora, tenendo presente che la coop siete voi, mi dovete un po' di spiegazioni, non vi pare?


Le voci del famigerato scontrino del 27 dicembre 2005:



















ProdottoPrezzoAcquisto prec.Prezzo prec.UnitàInflazione
sacchetto spesa, shopper.0412/2005.04pz-
acqua lievemente frizzante monte cimone bottiglia da 1,5lt (coop).2809/2005.28l-
cacao conf. da 250gr (perugina)2.3406/20041.9kg+23.16%
ricarica detersivo lavastoviglie blu finish sacchetto da 2kg (rickett-benckiser)4.6104/20054.6kg+0.22%
ajax classico flacone da 1,5lt (colgate palmolive)2.3 10/20052.05l+12.19%
verdure per minestrone conf. da 1kg (coop) 1.8403/2005 1.82kg+1.1%
spinaci in foglia sacchetto da 1kg (coop) 1.7803/20051.76kg +1.14%
uova extrafresche conf. da 4pz (coop).9304/2005.92pz+1.09%
farina tipo 0 conf. da 1kg (coop).3405/2005 .34kg-
acqua naturale monte cimone bottiglia da 1,5lt (coop).2810/2005.25l+12%
latte intero uht 12 cartoni da 1lt (granarolo)11.410/200511.28l+1.06%
shampoo fortificante antiforfora fructis flacone da 250ml (garnier) 2.5508/2005 2.14l+19.16%
latte parzialmente scremato uht 12 cartoni da 1lt (granarolo) 10.56 10/200510.56l-
birra chimay bleu bottiglia da 33cl 1.9508/20051.95l-
ricotta mista monte cusna ceccardi conf. da 300gr 1.908/20051.45kg+31.03%
olio di semi di mais sagrì flacone da 2lt (sagra)3.308/20053.3l-
zucchero semolato inagra sacchetto da 1kg .7609/2005 .76kg-
yoghurt al cocco con cereali e cioccolato vasetto da 150gr (mila).5912/2005.59kg-
camomilla solubile scatola da 20pz (bonomelli)112/2005 1pz-



Va detto che l'acqua monte cimone si trovava in offerta l'ultima volta, quindi l'aumento e' semplicemente dovuto al riallineamento del prezzo.
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